giovedì 10 marzo 2016

Roma Ostia - Analisi tecnica

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Il percorso della Roma-Ostia, come pubblicizzato dagli organizzatori, è pensato per ottenere le migliori prestazioni e favorisce senza dubbio l'attacco al proprio personale. Non si tratta, da un punto di vista paesaggistico, di un percorso indimenticabile, e la notevole ondulazione del tracciato nasconde più di un'insidia per chi non si è ben preparato in testa il tipo di gara che vuole condurre. Del resto i runner conoscono bene il rischio di lasciarsi trascinare dall'onda all'avvio, salvo poi pagarne le conseguenze più avanti nella gara.

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La prima insidia arriva dall'inizio in discesa sulla Colombo in direzione Roma, sia perchè la tentazione di iniziare forte è tanta, sia per il numero di persone che potrebbe causare delle cadute. Il giro dell'Eur è sostanzialmente pianeggiante e si arriva poi sulla Colombo con il tratto fino all'intersezione con il Raccordo che si sviluppa in una salita non eccessiva ma che comunque dovrebbe farsi sentire. Siamo intorno al 7k, quando si va in discesa fino a Mezzocammino. Qui comincia senza dubbio il punto più duro della gara: la tremenda salita del campeggio, più di 1 chilometro a circa il 5% di pendenza. Superata questa scalata siamo a poco più di metà gara, il percorso si fa in discesa, neanche troppo lieve (e questo non è un vantaggio, perchè bisogna sapersi gestire bene anche qui). Alla fine si arriva alla Rotonda di Ostia dove bisogna affrontare un breve biscotto di poche centinaia di metri sul lungomare e finalmente tagliare il traguardo.

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