lunedì 7 novembre 2016

Lunghissimo lento



Nella tabella di preparazione alla maratona la data del 6 novembre l'avevo cerchiata in rossa. Era il giorno del lungo più lungo; dell'ultimo allenamento su una distanza oltre i trenta chilometri che avrebbe dovuto essere la maggiore percorsa in tutti questi tre mesi. Il 6 è poi diventato il 5 guardando le previsioni meteo che davano pioggia battente per tutta la domenica. Dovendo incastrare anche altri impegni, ho così puntato la sveglia alle 4 del mattino di sabato.

Poco dopo le 4.30 sono sceso in strada ed ho cominciato l'allenamento, cercando di tenere il passo più possibile costante e vicino a quello che dovrei avere in gara a Firenze. Ho corso più della metà dell'allenamento al buio, quando sono partito era così presto che non era ancora scesa l'umidità del mattino e c'era un leggero tepore che aiutava molto nella corsa. Proprio per il buio ho avuto qualche difficoltà nelle parti meno illuminate (in particolare il lungotevere che va dall'Olimpico a viale delle Milizie). Poi subito dopo l'immagine sempre bellissima di San Pietro illuminata, ha cominciato a rischiarare, nonostante il cielo coperto.

Sono arrivato a casa intorno alle 8, molto soddisfatto per come il corpo ha reagito alla più lunga distanza che ho mai corso. Infatti, nonostante le ginocchia leggermente doloranti, avevo la sensazione di poter arrivare senza problemi a coprire la distanza della maratona. Anche a distanza di un paio di giorni non ho avuto particolari ripercussioni, ad eccezione di una forte stanchezza sia sabato che domenica e di un leggero fastidio nella parte superiore del piede destro, che però ormai lo metto in conto.

Nel frattempo sabato pomeriggio ho acquistato un paio di scarpe nuove, dello stesso modello di quelle che ho usato per tutta la preparazione (Mizuno Wave Ultima 8, misura 10) e che comincerò a testare in queste ultime settimane per poterle poi usare il 27 novembre. Quelle che uso adesso, infatti, hanno ormai percorso oltre 700 chilometri e avverto in maniera chiara che sono scariche.  

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