mercoledì 16 maggio 2018

Il Passatore - La strategia


Dopo aver analizzato il percorso si tratta ora di capire come approcciare la gara. Per me si tratta dell'esordio sia nella gara che sulla distanza, quindi è tutto decisamente complicato. Innanzitutto ho cercato di capire quale obiettivo pormi, ed è evidente che la cosa più importante sia arrivare al traguardo. Conquistare la medaglia a Faenza è ciò per cui mi sto allenando e sacrificando da cinque mesi, quindi lo spauracchio maggiore per me è quello di un ritiro.

Partendo da questo punto fisso, va da sè che ciò che devo assolutamente evitare in gara sono gli infortuni. Da questo punto di vista l'altimetria del percorso non aiuta: lunghe salite e altrettante discese espongono tendini e articolazioni a delle sollecitazioni a cui il mio fisico non è molto allenato, considerando che la gran parte degli allenamenti e delle gare che ho corso sono in piano. Nella tabella di preparazione ho cercato di introdurre percorsi più "collinari" (come ad esempio nel lunghissimo di fine aprile) e gare corse come la Strasimeno non si può certo dire siano piatte.

Tutto quanto detto (unito al fatto che la partenza sarà data nel primo pomeriggio (verso le 15) con il meteo di fine maggio che, con il sole, risulterebbe certo un elemento da non sottovalutare in termini di energie spese) va comunque in direzione di mantenere un atteggiamento conservativo, soprattutto nella prima parte di gara fino al Passo della Colla, quando saremo intorno al 50k. Da lì in avanti ci aspetterà una lunga discesa e poi da circa il 65k piano ondulato fino all'arrivo. La parte in discesa potrebbe indurre a ritenere che sia la fase più semplice. In realtà le sollecitazioni muscolari aumentano, soprattutto per le cosce che - come ci ricorda Pizzolato nella sua disamina tecnica del percorso -  presto saranno fonte di disagio per chi ha già percorso così tanti chilometri. Anche qui, come in salita, sarà opportuno alternare tratti di corsa ad altri al passo per poi provare a dare tutte le energie rimaste nella parte finale della gara, quella in cui la stanchezza sarà molta e i chilometri sembreranno non passare mai.

Per tradurre tutti questi ragionamenti in tempi cronometrici ho provato ad appoggiarmi alle prestazioni di chi la corsa l'ha già affrontata gli anni passati. Penso possa essere ragionevole provare ad impostare un ritmo che mi consenta di arrivare a Faenza in 12 ore. Ciò vuol dire tenere un passo complessivo di 7'12"/Km pause e soste incluse. Vediamo ora di dividere il percorso nei diversi tratti per poter creare una sorta di tabella di marcia (sia pur molto sui generis).I tratti presi in considerazione sono quelli dove vengono rilevati i tempi e dove sono posizionati i famosi cancelli (se si raggiungono oltre un certo tempo si è esclusi dalla gara).


Primo tratto Firenze-Borgo San Lorenzo (Km. 31,5) - Nei primi 30 chilometri si affronta la tosta salita verso Fiesole e quella più dolce ma comunque impegnativa verso la Vetta le Croci. Poi discesa ombreggiata e piacevole da percorrere fino a Borgo. Arrivare qui intorno alle 3 ore e 10 significa aver tenuto un passo di 6 al chilometro che mi sembra fattibile e va nell'ottica di non forzare troppo.


Secondo tratto Borgo San Lorenzo-Colla di Casaglia (Km. 48) - Qua ci sono 17 chilometri di salita che, via via che si sale, diventa sempre più impegnativa. Correrla tutta non solo non è fattibile, ma sarebbe anche controproducente per il prosieguo della corsa. C'è chi la fa tutta al passo, chi marcia, chi alterna un minuto di passo ad uno di corsa. Sinceramente qui ancora non so come mi muoverò, ritengo però fattibile arrivare in cima entro le 2 ore e 20, ad un passo intorno agli 8'15"/km.


Terzo tratto - Colla di Casaglia-Marradi (Km. 65) - E' il tratto che temo di più, per la rilevanza della discesa e perchè arriva dopo quasi 50 chilometri di corsa. Dovremmo essere intorno alle 9 di sera, in montagna, quindi farà senza dubbio freschino. Lo sforzo cardiaco si riduce ma aumenta a dismisura quello muscolare. Qui non so proprio cosa aspettarmi dal mio fisico, anche perchè sto entrando in una zona sconosciuta (mai raggiunte certe distanze). Ad ogni modo conto di arrivare a Marradi entro 2 ore 15 minuti con un passo di 7'55"/Km. Qui bisogna però considerare un'abbondante sosta su alla Colla per cambio e sostentamento.


Quarto tratto Marradi-San Cassiano (Km. 76) - Qui siamo in piena notte, la discesa più ripida è alle nostre spalle e si fa più dolce. La stanchezza, però, sarà tanta e qui sarà inevitabile cominciare a camminare. Non male riuscire a chiudere questo tratto in 1 ora 30 minuti. A questo punto dovremmo ripartire per gli ultimi 25 chilometri intorno alla mezzanotte e mezza.


Quinto tratto San Cassiano-Brisighella (Km. 88) - Nonostante l'altimetria indichi discesa, chi ha già fatto il Passatore mi dice che qui è tutta piatta, con qualche falsopiano e qualche saliscendi. Se c'è rimasto qualcosa da dare in termini di energia e di spinta nelle gambe è qui che deve venire fuori. Riuscire a fare questo tratto di 12 chilometri in 1 ora e 20 sarebbe tanta roba.



Ultimo tratto Brisighella-Faenza (Km. 100) - Siamo arrivati all'ultimo tratto. Sarà un'agonia veder passare i chilometri così lentamente, ma qui non si deve mollare. Se i ritmi tenuti sono quelli indicati abbiamo 70 minuti per restare entro le 12 ore di gara. Ma ormai l'importante è arrivare. Sulle ginocchia, ma arrivare.

La disamina del percorso e conseguente strategia è fatta da chi, come me, questa gara non l'ha mai corsa e dunque è analizzato solo sulla carta. Quindi dire che si tratta di una valutazione sui generiis è dire poco. Al ritorno poi avrò modo di tarare meglio le indicazioni grazie all'esperienza diretta sul campo.

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